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giovedì 22 marzo 2012

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Vignette ultime su cubareale.webnode.


Garrincha, vignettista cubano de El Nuevo Herald, stigmatizza la sola fede dei fratelli Castro: le rimesse degli emigrati. Oltre 2 milioni di dollari nel 2011, il vero motore del'economia cubana.

Bevenuto Compagno Benedetto !!
di Garrincha - entendiendo el caos -
Il cardinal Orteca collega Cuba al Vaticano



Omar Santana - da El Nuevo Herald del 1/3/12

Giorno
- E' in atto una campagna mondiale per mettere Cuba in cattiva luce... Smettiamo di guardare la stampa spagnola!

Notte
Di nuovo Giorno
- Come criticano Cuba! Con tutti i problemi che ci sono al mondo... Smettiamo di guardare la stampa spagnola!


Una sera al club "Amichetti di Assad"

Fidel -   C'è modo di dare la colpa di tutto questo a Yoani o agli americani?

Giornalista di regime -   Lavoriamo in questo senso, Comandante.


 


- Non vedo la morte, tranquillo, ma solo un breve incontro con il diavolo,

proprio qui nel Caribe, a marzo...


- -Vengo a proclamare la Parola di Cristo
--- Pss pss e a confermare quella di Castro



Cardinale: - La Chiesa deve essere prudente. Non può sapere se una persona è un dissidente o un infiltrato.
Prete: - Che brio questi signori! Forse si tratta di un'attività culturale della polizia...




. Stretto della Florida

Turisti a bordo dello yacht Io amo Benedetto: - Andiamo a vedere il Papa!
Profughi cubani in fuga sulla zattera: - E noi andiamo a vedere se mangiamo le patate!

La battuta si regge sul doppio significato della parola Papa (Pontefice e patata).




Papa: - Mi hanno detto che alcune Dame in bianco vogliono vedermi
Raul: - No, era una dama in un banco... In un banco...



Tutti i post di http://cubareale.webnode.it/ dal 17 marzo 2012

Blog

Cuba: Amnesty, aumentate persecuzioni e arresti attivisti e giornalisti

22.03.2012 09:51


22 Marzo 2012 - 08:41
(ASCA) - Roma, 22 mar - ''Un profondo aumento dei casi di persecuzione e di detenzione di attivisti politici, giornalisti e blogger negli ultimi 24 mesi''. E' la denuncia contenuta nel nuovo rapporto reso pubblico oggi, intitolato ''Repressione ordinaria: persecuzione e brevi periodi di carcere politico a Cuba'' di Amnesty International. Secondo la Commissione cubana per i diritti umani e la riconciliazione nazionale, si legge nel rapporto, ''da gennaio a settembre del 2011 vi sono stati 2784 casi di violazione dei diritti umani, per lo piu' brevi periodi di carcere per i dissidenti, ossia 710 casi in piu' rispetto all'intera durata del 2010. Dal marzo scorso, oltre 65 giornalisti indipendenti sono stati imprigionati, nella maggior parte dei casi piu' di una volta''.
''Le tattiche sono cambiate, ma la repressione e' forte come sempre' - ha dichiarato Gerardo Ducos, ricercatore su Cuba di Amnesty International -. Dopo i rilasci di massa dei prigionieri di coscienza nel 2011, le autorita' hanno affilato la loro strategia per zittire il silenzio perseguitando attivisti e giornalisti con brevi periodi di carcere e azioni pubbliche di ripudio''.
Le autorita' cubane, prosegue ancora Amnesty, ''non tollerano alcuna critica alle politiche di stato al di fuori degli spazi istituzionali che sono sotto i controllo del governo.
Le leggi in materia di 'disordini pubblici', 'disprezzo', 'mancanza di rispetto', 'pericolosita'' e 'aggressione' sono usate per perseguitare gli oppositori. Nessuna organizzazione politica o per i diritti umani puo' ottenere il riconoscimento legale.
Gli attivisti per i diritti umani e i giornalisti indipendenti sono trattenuti per periodi che variano dalle poche ore ad alcuni giorni, nelle stazioni di polizia come nei centri di detenzione, dove spesso subiscono interrogatori, intimidazioni, minacce e, in alcuni casi, anche pestaggi. In molti casi, le autorita' non informano le famiglie sulle ragioni dell'arresto o sul luogo di detenzione dei loro cari''.
L'organizzazione fa qualche esempio: ''I fratelli Antonio Michel e Marcos Ma'iquel Lima Cruz, attivisti per i diritti umani, sono in carcere dal 25 dicembre 2010, quando vennero arrestati da funzionari del dipartimento per la Sicurezza dello stato nella citta' di Holgui'n per aver cantato brani che criticavano la mancanza di liberta' d'espressione nel paese. Nel maggio 2011, dopo un processo sommario, i due fratelli sono stati condannati a due e a tre anni per aver rispettivamente ''insultato i simboli della madrepatria' e ''disordini pubblici'. Antonio Michel Lima Cruz ha problemi alla prostata e non starebbe ricevendo cure mediche adeguate.
Potrebbe anche essere posto in liberta' condizionata, poiche' ha gia' scontato oltre la meta' della condanna, ma le autorita' non hanno risposto alle richieste dell'avvocato e della famiglia''
Amnesty International ha adottato i fratelli Lima Cruz come ''prigionieri di coscienza'' e chiede ''il loro immediato e incondizionato rilascio. Altri ''prigionieri di coscienza' sono gli attivisti per i diritti umani Yasmin Conyedo Rivero'n e suo marito Yusmani Ra'fael Alvarez Esmori, in carcere dall'8 gennaio 2012 con la pretestuosa accusa di ''violenza o intimidazione' contro un pubblico ufficiale. Il giornalista dell'Avana Jose' Alberto Alvarez Bravo e' stato imprigionato 15 volte dall'aprile all'ottobre 2011. In uno di questi arresti, il 12 luglio, i funzionari della Sicurezza hanno sequestrato il suo computer, una chiavetta Usb, una camera digitale, libri e documenti. E' rimasto in prigione oltre 72 ore''.
''La repressione nei confronti dei diritti umani - conclude Ducos - sta peggiorando. Vogliamo che gli attivisti siano in grado di svolgere il loro legittimo lavoro senza timore di rappresaglie''.

Cuba, scontro sui dissidenti

22.03.2012 09:46
21/3/2012

VATICANISTA DE LA STAMPA

Il giornale «Granma», organo ufficiale del Partito comunista cubano, denuncia oggi «tentativi sovversivi per politicizzare la visita» a Cuba di Papa Benedetto XVI, «a costo di fomentare provocazioni», attribuendo l'intento agli anticastristi che vivono negli Stati Uniti. «I gruppuscoli controrivoluzionari del paese, finanziati e orientati delle organizzazioni della mafia anticubana di Miami, hanno pianificato azioni provocatorie col proposito di fare pressione sul Vaticano, in particolare sul sommo Pontefice, affinchè si pronunci contro il nostro progetto rivoluzionario», scrive Granma. Secondo il quotidiano, le organizzazioni di Miami (la città con la più grande comunità cubana degli Stati Uniti) hanno inviato «precise indicazioni, posta elettronica e denaro» agli oppositori cubani «per orchestrare provocazioni e atti irrispettosi». In particolare si afferma che «i mercenari dell'Impero hanno cercato di realizzare provocazioni in vari punti della capitale» nel fine settimana (facendo riferimento, senza però indicarlo esplicitamente al gruppo dissidente delle «Damas de Blanco»). E le istruzioni da Miami, secondo Granma, sono che durante i giorni della visita papale «queste persone entrino nelle chiese assieme agli altri fedeli per partecipare alle alle messe e creare disordini che attraggano l'attenzione della stampa internazionale». Il giornale aggiunge inoltre che «le strade sono del popolo rivoluzionario e sono pronte per ricevere Papa Benedetto XVI».

Il Papa a Cuba sulle orme di Wojtyla, ma ormai è era di transizione

21.03.2012 09:02

In Messico da venerdì prossimo a lunedì 26, nell'isola fino al 28

Città del Vaticano, 20 mar. (TMNews) - Quando il Papa arriverà a Cuba, il 26 marzo - seconda tappa della sua visita in America latina dopo il Messico - ricalcherà le orme del viaggio epocale che compì nel 1998 il suo predecessore Giovanni Paolo II. Ratzinger riproporrà la politica consolidata della Santa Sede nei confronti dell'isola-baluardo comunista nel continente sudamericano: dialogo con il governo, impegno per una maggiore libertà della Chiesa cattolica locale, condanna dell'embargo statunitense. Rispetto a 14 anni fa, tuttavia, molte cose sono cambiate, nel regime castrista e nella Chiesa cattolica mondiale. Entrambi oggi in una fase di lunga transizione.

L'incontro tra Fidel Castro e Karol Wojtyla segnò una svolta epocale. Dopo aver preso il potere nell'isola, nel 1959, il regime imprigionò, ucciso o esiliato 3.500 preti e suore, confiscò i seminari e nazionalizzò le proprietà ecclesiastiche. Cuba ero uno Stato ateo. Poi il crollo del muro di Berlino fece tramontare la centralità della piccola isola nei Caraibi (e gli aiuti sovietici). Fidel Castro cercò nuovi alleati e trovò in Wojtyla un interlocutore prezioso. Il Papa polacco, da parte sua, vide nella visita a Cuba un importante tassello della sua battaglia a favore dell'evoluzione del comunismo internazionale in un sistema maggiormente rispettoso della persona umana. "Cuba si apra al mondo e il mondo si apra a Cuba", disse. Oggi Papa è il teologo Joseph Ratzinger (84 anni) e capo dello Stato cubano è il fratello di Fidel (85 anni), Raul Castro (81 anni). A parte i due protagonisti dell'incontro, è la situazione complessiva ad essere cambiata.

Cuba: dissidenti chiedono "un minuto" al papa per incontro

21.03.2012 08:48

20 Marzo 2012 - 18:59
(ASCA-AFP) - L'Avana, 20 mar - I dissidenti cubani chiedono a papa Benedetto XVI ''un minuto'' di tempo da dedicare loro durante la sua prossima visita sull'isola. ''Abbiamo chiesto al nunzio papale Bruno Musaro di riferire a Sua Santita' che cio' che vogliamo e' solo un minuto di tempo per comunicargli la situazione attuale del popolo cubano'', ha detto Bertha Soler, leader del gruppo ''Damas en blanco'', che riunisce mogli, vedove e madri dei detenuti politici di Cuba. ''Se ha tempo per vedere Fidel Castro, perche' non lo trova anche per ascoltare gli emarginati e gli oppressi?'', ha chiesto la Soler, che domenica scorsa ha passato alcune ore in carcere prima di essere rilasciata dopo una retata di attiviste del gruppo.

Il Vaticano ha gia' fatto sapere che il pontefice non incontrera' membri dei gruppi di opposizione cubani

Segnali

20.03.2012 13:09


YOANI SÁNCHEZ

Crolla la scala di un edificio nello stesso incrocio dove venne proclamato il carattere socialista della rivoluzione. Un gruppo di tredici disperati occupa la Chiesa della Carità in Centro Avana e vengono portati fuori con la forza durante le prime ore del mattino. La televisione manda in onda un servizio sugli atti vandalici perpetrati su alcuni ponti da parte di persone che li smontano per costruirsi case. L’arcivescovo pubblica un comunicato sul giornale del Partito Comunista, con un tono che ricorda gli editoriali ufficiali. La patata continua ad apparire solo sporadicamente nei banchi dei mercati agricoli e aumenta di prezzo nei circuiti illegali. Un musicista di hip hop viene arrestato per aver protestato contro il trattamento scolastico riservato al figlio e si porta via dall’entrata del collegio una foto di Camilo Cienfuegos. Il Cardinale pronuncia un discorso nell’ora di punta della programmazione televisiva, nella stessa data in cui 55 anni prima un giovane entrava con la forza in un’emittente radiofonica.

Hugo Chávez trascorre la convalescenza a Cuba circondato dal più stretto riserbo e dalle voci di un ritorno al Periodo Speciale. Si presenta il libro di Fidel Castro di fronte a intellettuali latinoamericani e per stampare migliaia di esemplari si impiega la carta destinata alla produzione annuale di un’intera editoria. Un medico si dichiara in sciopero della fame per chiedere che gli venga restituito il diritto a curare i pazienti. La “guerra cibernetica” tocca incredibili livelli di parossismo e utilizza le reti sociali solo come arma di lotta o come nemico da sconfiggere. Un uomo con un telefono mobile filma un incendio e subito dopo la polizia gli confisca l’apparecchio che è servito a mostrare “il lato spiacevole delle cose”. Nel bel mezzo della battaglia informativa contro la segretezza, una giornalista si scaglia contro chi compra pasta e biscotti in grande quantità per rivenderli. L’inverno dice addio all’Avana senza che abbiamo tirato fuori i maglioni. Si annuncia che un coccodrillo esportato illegalmente tornerà nella nostra Isola dall’Italia con la stessa comitiva in cui viaggerà il Papa.
E io mi chiedo: tutti questi segnali, questi avvenimenti, sono indizi di una fine o di un principio?  Stiamo diventando tutti matti o è soltanto adesso che abbiamo acquisito il buon senso?

Traduzione di Gordiano Lupi

Liberate le 70 "dame bianche" arrestate nel weekend

20.03.2012 10:32



(AGIE)            L'Avana - Le autorita' cubane hanno liberato le 70 attiviste del gruppo delle "Dame bianche" arrestate in diverse operazioni della polizia a partire da sabato scorso. Lo hanno riferito fonti del gruppo dissidente, precisando che tra gli arrestati c'era anche la portavoce Berta Soler. Con le loro marce, che durano ormai da diversi mesi, le "Damas" protestano per la detenzione dei loro congiunti, 75 oppositori del regime incarcerati a Cuba. Un'altra portavoce del gruppo, Laura Labrada, figlia della defunta leader delle dame Laura Pollan, ha spiegato che secondo le autorita' il gruppo non ha ragione di esistere, considerato che tutti i 75 oppositori sono stati liberati. Ma il gruppo ha denunciato un "peggioramento" della repressione contro la dissidenza interna e in particolare contro le dame.

Cuba, la fede non è più tabù

20.03.2012 10:27





VATICANISTA DE LA STAMPA

Benedetto XVI "fin dall`inizio del suo pontificato, ha mostrato il desiderio di accettare l`invito che molto tempestivamente gli avevano rivolto, tanto la Chiesa come il governo, di venirci a visitare a Cuba. In occasione del mio primo viaggio alla Sede Apostolica, Sua Santità mi espresse riserve rispetto all`idea di compiere un tragitto tanto lungo e disse che la sua età era un limite per molti spostamenti. Poi, però, in incontri successivi - allora era già stato in Brasile, Africa e perfino in Australia - , quando gli ricordavo il nostro invito, il Santo Padre mi rispondeva sempre: 'Se Dio vuole'. Questo fino all`agosto dell`anno scorso. Il Papa aveva nel cuore il desiderio di venire a Cuba, e ci ha incluso nel suo viaggio in America per visitare il Messico", ha raccontato il cardinale primate Jaime Ortega y Alamino, arcivescovo dell`Avana in un'intervista in vista del viaggio che il Papa compirà a Cuba dal 26 al 28 marzo prossimi. La visita, ha detto Ortega in un'intervista a 'Avveire' "è un onore e un segno di speciale attenzione il fatto che il Santo Padre abbia voluto farci visita nell`Anno giubilare mariano - in cui celebriamo i 400 anni del ritrovamento dell`immagine della Vergine della Carità, patrona dell`isola -, e che abbia voluto unirsi ai cubani nel pellegrinaggio al santuario nazionale del Cobre per venerare la Vergine". "La presenza e la partecipazione sociale della Chiesa locale è qualcosa di totalmente nuovo rispetto alla visita di Giovanni Paolo II. E fa in modo che questa possa prepararsi a ricevere Benedetto XVI con una consapevolezza più profonda di ciò che significa sia la missione del Papa nella Chiesa sia una visita pastorale del Sommo Pontefice". Lo ha detto il cardinale primate di Cuba Jaime Ortega y Alamino, arcivescovo dell`Avana. In merito alla prossima visita del Papa a Cuba (26-28 marzo), il porporato sottolinea che dalla visita di Giovanni Paolo II nel 1998 molto è cambiato, sia per la Chiesa che per il Governo, e ormai "il tema religioso non è più un tabù o un fatto relegato nella sfera privata". "Le due visite - spiega Ortega - avvengono in momenti storici differenti. Ci sono stati cambiamenti all`interno del governo cubano: un nuovo presidente, nuovi ministri e funzionari, delle riforme economiche che prevedono la ripartizione tra i contadini dei terreni agricoli, la creazione di piccole imprese rurali e urbane, di cooperative private e altri mutamenti che favoriscono l`iniziativa privata e il lavoro autonomo, tanto nell`ambito dei servizi come in quello della produzione". Le riforme economiche, dice il cardinale, "sono prospettate come indispensabili e irreversibili. La relativa lentezza con cui vengono portate avanti si deve a resistenze burocratiche e alla necessità di un cambiamento di mentalità, che non è facile da ottenere".

Edizione straordinaria della rivista digitale Voces per la visita del Papa

19.03.2012 10:56

Arresti a Cuba prima della visita del Papa

19.03.2012 10:05

DOMENICA 18 MARZO 2012


Berta Soler, leader delle Damas de Blanco

Elizardo Sánchez Santacruz, portavoce della Commissione di Riconciliazione Nazionale e dei Diritti Umani, ha denunciato che in questo fine settimana sono state arrestate tra le 70 e le 80 persone in tutta l’Isola. Gli arresti sono cominciati sabato 17 e sono proseguiti per tutta la giornata di domenica 18. Molte Damas de Blanco sono state arrestate, inclusa la portavoce Berta Soler. La maggior parte di queste detenzioni arbitrarie ha avuto luogo nella capitale, ma anche in Villa Clara e Santiago de Cuba. Insieme alle Damas de Blanco, sono stati arrestati altri membri della dissidenza cubana. Elizardo Sánchez afferma: “Non c’è un clima favorevole per poter ricevere tra una settimana papa Benedetto XVI. La polizia presidia con grande spiegamento di forze tutte le grandi città del Paese”. L’ondata repressiva ha avuto luogo per bloccare le manifestazioni in memoria del nono anniversario della Primavera Nera. Yoani Sánchez ha scritto su Twitter: “Il governo nove anni fa con la Primavera Nera pensava di eliminare la dissidenza. Non c’è riuscito. Oggi la non conformità si è decuplicata”.

La vignetta di Garrincha su El Nuevo Herald di oggi



Cardinale: - La Chiesa deve essere prudente. Non può sapere se una persona è un dissidente o un infiltrato.
Prete: - Che brio questi signori! Forse si tratta di un'attività culturale della polizia...

Gordiano Lupi

Alejandro Torreguitart Ruiz. - Arriva il papa all'avana

19.03.2012 09:38


17 Marzo 2012

Arriva il Papa all’Avana. Che bello. L’ultima volta che è successo scrivevo Vita da jinetera. Ma era un altro Papa. E io un altro Alejandro. Adesso scrivo meno. Ho da fare un sacco di cose più importanti e in fondo scrivere a che serve? L’arte non cambierà la vita, ammesso che le mie quattro cazzate abbiano qualcosa a che fare con l’arte. Vivere è molto meglio che scrivere. E io da un po’ di tempo a questa parte preferisco vivere. E poi di cosa potrei scrivere? Del Granma che esce a tutta pagina con un titolone dove dice che sarebbe penoso che il Papa incontrasse i dissidenti, ché i dissidenti non rappresentano nessuno, sono soltanto mercenari? Tranquilli, compagni del Granma, ché il Papa non incontrerà i dissidenti, non gli passa nemmeno per la testa, non li vede neppure, non perché siano mercenari, ma perché non hanno niente a che fare con il suo mondo, non è la società civile che interessa alla Chiesa. Il Papa, invece, pare che incontrerà Fidel, questo non sembra penoso ai compagni del Granma, ché Fidel Castro rappresenta Cuba, per aver vinto una rivoluzione nel 1959 e subito dopo aver abolito le libere elezioni. Bravi compagni del Granma con le lingue allenate a leccare il culo. Bravi davvero. Di cosa potrei scrivere? Di una Chiesa gerarchia che contraddice come sempre la chiesa missionaria dei Padre Conrado, dei preti coraggio a servizio del popolo, delle persone che condividono la vita dei poveri? Storia vecchia. Storia risaputa. Non interessa a nessuno. La Chiesa viene a Cuba per trattare posizioni di potere in un’isola vergine, nuovo terreno di conquista, adesso che hanno chiuso le Umap e i preti non li rinchiudono come antisociali.
E allora aspettiamo l’arrivo del Papa. Hanno messo un altare in Piazza della Rivoluzione per dispensare l’oppio dei popoli ai comunisti convertiti. Meglio vivere, guarda. Meglio la mulatta che passa sculettante sul muretto del Malecon. Meglio la bottiglia di rum che mi sono scolato ieri sera. Tanto via da questo posto non me ne vado. Tanto cambiare non cambia, per quanto possano strepitare blogger e dissidenti. Serve sempre meno scrivere quando non è possibile farsi leggere, sempre ammesso che qualcuno abbia voglia di leggerti, a parte gli inquieti ragazzi della Sicurezza di Stato che ti leggono per dovere e dopo te la fanno pagare. Torno alla mia bottiglia di rum, al pensiero della mulatta che ondeggia il suo enorme culo da destra a sinistra, a tempo di rumba. Paradisiaca visione annebbiata dall’alcol mattutino, mentre mio padre legge il Granma e commenta: “Una volta i preti si mettevano in galera. Adesso viene il Papa e parla in piazza della Rivoluzione. Nemmeno fosse Chávez”. Non rispondo. Guardo la sua espressione allibita e sorrido. Mia madre è in cucina a dividere i fagioli avariati dai fagioli buoni, mentre sceglie i chicchi di riso migliori, per il pranzo di mezzogiorno. Mica è finita, babbo. Aspetta che il meglio deve ancora venire. Non glielo dico, però. Mi limito a pensarlo. Il suo vecchio cuore di rivoluzionario non reggerebbe il colpo. Meglio che viva giorno dopo giorno lo sfacelo del suo mondo e delle sue certezze. Per lui è dura accettare il disastro quotidiano, il fallimento di quel che ha contribuito a creare. Io ho soltanto ereditato tutta la merda che ci circonda, l’ho trovata confezionata come un cibo precotto. Un Papa all’Avana non mi cambierà la vita. Tanto più che non è il primo. Ormai ci abbiamo fatto il callo.

Alejandro Torreguitart Ruiz
Traduzione di Gordiano Lupi